Il ragazzo e il drago (di Alessandro Mancini)

C’era una volta un ragazzo, che con la madre viveva in una casa nel fitto della foresta. La madre, una donna magra e alta, non era ricca, visto che tutti i suoi guadagni andavano al re di quel popolo; infatti, anche se Jack, così si chiamava il ragazzo, e sua madre vivevano molto lontani dalla città, dovevano pagare lo stesso le pesanti tasse che il “Tiranno” (così veniva chiamato il re per la sua cattiveria) imponeva. Jack e sua madre vivevano di caccia e Jack portava sempre sostanziose “prede” a casa. Un giorno, mentre era a caccia accadde un fatto strano, per il quale il ragazzo per poco….svenne. Mentre camminava nel bosco in cerca di una lepre, Jack intravide qualcosa brillare per terra e, quando si chinò per raccoglierlo, scoprì che si trattava di una chiave, con su scritte le parole”Libera il drago della montagna in pace perché il suo spirito è ancora audace”. Quando Jack finì di pronunciare quelle parole, un suono riecheggiò con tremenda forza nella valle; Jack, impaurito, strinse forte la chiave fra le dita e questa si illuminò. Jack esclamò :”E adesso che c’è?”. La chiave improvvisamente si liberò dalla morsa del ragazzo e, mentre levitava davanti a lui, si trasformò in una spada con incise le parole “Cavaliere del drago”. Jack disse :”Che cos’è questa stupidaggine?” ma, nello stesso istante nel quale finì di pronunciare la frase, un enorme drago lanciato a velocità folle gli atterrò davanti e disse:”Questa non è una stupidaggineeeeee….!!!”. Il ragazzo, che era quasi svenuto alla vista del drago, svenne del tutto quando esso parlò. Quando però Jack si svegliò, il drago era accovacciato accanto a lui ed esclamò:”Ti sei svegliato finalmente!”. “Sono il drago della montagna”, rispose il drago,”tu mi hai svegliato dal mio lungo sonno ed ora sono pronto a servirti”. “Pronto a servirmi e…….” Jack impugnò la spada.”Bene, allora mi aiuterai ad uccidere il re di questo paese che è vile, meschino e perfido. Jack e il drago si sedettero e studiarono una strategia di attacco. Quando fu pronta Jack montò sul dorso del drago e insieme si lanciarono all’attacco. Riuscirono a penetrare nel castello fino ad arrivare al re, che li supplicò di non ucciderlo e in cambio promise che da quel giorno avrebbe governato senza pensare solo ed esclusivamente a se stesso. Jack ci credette, infatti da quel giorno il re governò il regno alla perfezione. Jack e il drago, poi, rimasero amici e stettero insieme fino alla fine dei loro giorni felici e contenti.