Olimpiadi della matematica 2012

Ecco i risultati delle olimpiadi della matematica della scuola secondaria di secondo grado.
Bravi ragazzi!




Cognome nome
Punti
Posizione assoluta
1
Cavicchi Alessandro
51.75
1463
2
Repetto Andrea
21.25
7628




1
Campora Cecilia
45.75
726
2
Cartosio Riccardo
33
1714
3
Gnudi Davide
27
2292
4
Liuzzo Alessio
23.75
2590
5
Rescigno Alessio
21.25
2799
6
Campanella Alessio
20.5
2849




1
Di Carlo Alessio
25.75
1305
2
Piccardo Marta
22.75
1464
3
Vernazza Martina
19.75
1646
4
Di Tullio Silvia
18.75
1705
5
Catellani Caterina
16.75
1805
6
Ottonello Carmen
16
1836
7
Ferrari Martina
13.5
1962
8
Vernazza Giulia
13.25
1976




100 grandi tools per la didattica

Bisogna davvero ringraziare tutti quei professionisti ed appassionati che condividono gratuitamente il proprio lavoro per il giovamento di tutti.
Se vi foste persi qualche strumento utile per la vita didattica nel 2010, ecco che Jane Hart (esperte inglese di didattica e nuove tecnologie) ce li ricorda.

 

Google Art Project: l'Arte come non l'avete mai vista!

Ecco una delle ragioni per cui l'informatica può veramente migliorare la vita delle persone. Google ha creato e messo a disposizione di tutti un meraviglioso servizio di visita a 17 fra i più grandi musei d'arte del mondo. Gli Uffizi, il Metropolitan, Versailles, il National Museum di Londra e molti altri. La visita si può svolgere in modalità "street view" o visualizzando opera per opera i lavori più importanti. La risoluzione delle foto in questa seconda modalità è altissima e si possono apprezzare dei particolari straordinari delle tele avvicinandosi in un modo altrimenti impossibile. Non fatevi sfuggire l'occasione di immergere i vostri occhi nei grandi capolavori dell'arte di ieri e di oggi. Vederli dal vivo è ancora un'esperienza inimitabile, ma non c'è dubbio che con Art Project non avrete bisogno di girare mezzo mondo per godervi la bellezza che la mente umana è in grado di partorire.

Per visitare il sito cliccate qui

Viaggio nell'Universo conosciuto

The Known Universe” è l’affascinante animazione prodotta dall’American Museum of Natural History che conduce lo spettatore in un viaggio virtuale alla scoperta dell’universo finora conosciuto. Si parte dalle montagne dell’Himalaya fino ad arrivare a scorgere i bagliori residui del Big Bang, per poi fare ritorno di nuovo alla Terra.




La rappresentazione in scala di stelle, pianeti, quasar, galassie è stata resa possibile grazie al “Digital Univers Atlas“, la mappa quadrimensionale più completa dell’universo mantenuta aggiornata dagli astrofisici dell’Hayden Planetarium del Museo Americano di Storia Naturale.

La grammatica online

Grammatica italiana.eu è il nuovo portale dedicato alla nostra lingua e a tutti quegli elementi (complessi e non) che la caratterizzano. Vi si trovano le regole, quanto, i consigli e le indicazioni pratiche su grammatica, sintassi e ortografia proposti con semplicità. Interessante la possibilità di chiedere informazioni grammaticali, in caso si abbiano dubbi di qualsiasi genere: domande e relative risposte vengono pubblicate nella pagina "Le vostre domande, le nostre risposte". Fra le varie sezioni, anche quella dedicata in modo specifico alla scrittura creativa.
Una risorsa online pratica e utile, destinata ad ampliarsi via via e quindi da visitare spesso.

Commento a L’infinito, dai Canti di Giacomo Leopardi, della classe 3° a. s. 2010/2011

Parafrasi: Mi fu sempre caro questo colle solitario, e questa siepe, che sottrae allo sguardo gran parte dell’estremo orizzonte. Ma sedendo e contemplando, mi immagino nel pensiero spazi senza fine al di là da quella, silenzi sovrumani e una quiete profondissima, dove per poco il cuore non è preso da una sensazione di smarrimento. E quando sento il vento frusciare tra queste piante, io vado a confrontare quell’infinito silenzio con questo rumore: e il mio pensiero corre all’eternità, alle epoche passate, a quella presente, che è viva, e alle notizie che la riguardano, Così il mio pensiero sprofonda in quest’immensità, ed è dolce per me naufragare in questo mare di meditazioni.

La poesia è una lirica composta da quindici versi endecasillabi sciolti, raggruppati in una sola strofa. Sono presenti numerosi enjambement: da tanta parte/dell’ultimo orizzonte (vv. 2 – 3), interminati/spazi (vv. 4 – 5), sovrumani/silenzi (vv. 5 – 6), quiete/io nel pensier (vv. 6 – 7), il vento/odo stormir (vv. 8 – 9), quello/infinito silenzio (vv. 9 – 10), voce/vo comparando (vv. 10 – 11), presente/e viva (vv. 12 – 13), questa/immensità (vv. 13 – 14). La maggior parte di essi ha la funzione di mettere in evidenza alcune parole (come interminati, sovrumani), per farle spiccare ed attribuire ad esse maggiore importanza.
Un’altra parola chiave è il ma ad inizio del v. 4, che indica il contrasto tra la limitatezza dei sensi, che non riescono a vedere ciò che si trova oltre la siepe, e le possibilità infinite dell’immaginazione, che scorge spazi immensi. Importanti sono anche i dimostrativi questa, questo: usati solitamente per riferirsi ad oggetti vicini, sono associati dal poeta all’immensità e al mare perché ormai egli sente più prossimi a sé gli spazi creati dalla sua immaginazione che quelli reali.
Gli endecasillabi sono piani e gli accenti ritmici, variabili, determinano un ritmo che si può definire meditativo, calmo, solenne. È possibile rintracciare allitterazioni di vari suoni: la r (Sempre caro mi fu quest’ermo colle, v. 1) che produce tormento; la s, che vuole riprodurre il silenzio (sovrumani silenzi, vv. 5 – 6) o il rumore delle foglie (stormir); la p (ove per poco il cor non si spaura, vv. 7 – 8), la t (e mi sovvien l’eterno,/e le morte stagioni, e la presente, vv. 10 – 12) che trasmettono un senso di solitudine, ma anche di calma, pace e dispersione nell’infinito. Sono presenti anche assonanze (interminati…sovrumani, vento…quello…eterno) e consonanze (sedendo e mirando, vento…piante…presente) che scandiscono la profonda riflessione del poeta.
Oltre a quelle di suono, sono presenti anche figure retoriche di significato. Vi sono personificazioni, come sempre caro mi fu quest’ermo colle (il colle è visto come una persona fedele, un amico sempre caro) e il cor non si spaura (al cuore sono attribuite sensazioni di paura, tipiche degli uomini). Sono frequenti le iperboli, esagerazioni che riguardano le parole chiave del vago e dell’indefinito (interminati spazi, ossia spazi senza confini; sovrumani silenzi, profondissima quiete che indicano la pace e la tranquillità totale dell’infinito, eterno). Negli ultimi versi, Così/tra questa immensità s’annega il pensier mio:/e’l naufragar m’è dolce in questo mare, sono presenti una metafora e un ossimoro: al poeta piace perdersi nei suoi pensieri e nei suoi silenzi, il che equivale per lui a naufragare nel mare dell’immaginazione; di conseguenza il naufragio, di solito associato ad un evento negativo, per lui è dolce.
Tra le figure retoriche di costruzione troviamo invece il polisindeto (ripetizione della congiunzione e ai vv. 11 – 13) e l’iperbato (io quello … vo comparando). In generale, la funzione delle figure retoriche è attribuire allo spazio una dimensione quasi umana, perché in fondo l’infinito, legato all’immaginazione, è come il secondo mondo dell’uomo.

La poesia di Leopardi è “lirica”, cioè nel testo egli esprime i propri pensieri e le proprie sensazioni; in esso troviamo perciò riferimenti alla sua biografia. Egli spiega che la quella collina dove si recava di tanto in tanto gli era ormai cara e su di essa gli piaceva “guardare con la mente” oltre la siepe che copriva la vista, e immaginarsi spazi infiniti e sovrumani silenzi. Leopardi, quando scrive L’infinito, è nella fase del “pessimismo individuale”, in cui crede che solo lui debba essere infelice e che l’unica salvezza sia contemplare la natura: vorrebbe che la sua vita fosse aperta come l’infinito. La lirica rispecchia perciò la sua esistenza: il poeta andava in cima al colle, a guardare oltre la siepe, dietro alla quale c’era il mondo che sperava di vedere un giorno.
Il tema della poesia è quindi la condizione limitata dell’uomo, su cui il poeta riflette: l’uomo si rifugia nell’infinito creato dall’immaginazione per scappare dalla prigionia della sua condizione. Con gli occhi, l’uomo ha delle possibilità di vista molto limitate, mentre con la mente si hanno delle possibilità di osservazione infinite, infatti con l’immaginazione si può arrivare a guardare dappertutto. La poesia è contemplativa, tuttavia il poeta sembra trasmetterci comunque un messaggio:  quello di guardare oltre la realtà e di indicarci che l’unico scampo alla prigionia esistenziale è usare l’immaginazione per osservare e desiderare l’infinito, per creare con la fantasia una realtà migliore. Infatti, anche se la siepe sottrae alla vista l’orizzonte, con l’immaginazione si riesce comunque a vedere ogni cosa. Leopardi vuole spingerci oltre, esortarci a tentare, a perseverare: non dobbiamo limitarci a guardare la realtà così come ci appare, ma dobbiamo approfondire l’osservazione e riflettere. Certo, l’illimitata immaginazione può suscitare paura, ma è piacevole perché fa evadere dalla realtà quotidiana. Il naufragio nel mare dei pensieri per Leopardi è dolce perché è consolatorio: il pensiero del poeta svanisce, si disperde, mentre guarda la bellezza del mondo e di tutto ciò che lo circonda; egli non agisce, è solo incantato da tale bellezza. A volte sottovalutiamo il dono della natura, ma dobbiamo ricordare che, oltre ad essere fondamentale per la sopravvivenza, essa è capace di incantarci totalmente.
Oltre all’ultima del naufragio, una delle immagini più belle della poesia è quella in cui il poeta sente il rumore delle epoche passate, che viene paragonato al fruscio delle foglie, perché sarebbe straordinario ascoltare nella mente i rumori delle spade in battaglia, i nitriti dei cavalli in lontananza, immaginarsi i cavalieri che combattono per la patria o per la propria dama, e perdersi in questa dolce immensità di pensieri.

Studiare inglese guardando video

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