Intervista a Napoleone (Edoardo C.)

Scrivi un’intervista immaginaria a Napoleone, in esilio a Sant’Elena, cercando di delineare il ritratto del personaggio (politico ambizioso, abile stratega, passato dalla gloria alla umiliazione dell’esilio…) e di far emergere gli eventi principali riguardanti la sua ascesa politica e il suo declino.

Svolgimento

Sant’Elena 5 maggio 1821

Eccoci qui, l’essere invincibile, il Dio degli Dei, l’inarrestabile Napoleone è sceso dall’Olimpo ed è tornato uomo, tra i comuni mortali. A vederlo sembra uno qualunque, pochi capelli, nè grasso né magro, non troppo alto, mano in tasca, sconsolato. Tra quasi tre mesi avrà cinquantadue anni. L’uomo che ha visto tutto, ha avuto tutto e ora non ha niente. E’ la che passeggia, con l’aria di uno che non ha niente da fare, non ha più niente da dare all’umanità. Avviciniamoci. Ci sta aspettando, sà dell’intervista.

E.: Buongiorno signore, quale onore, Napoleone Bonaparte. Io sono Edoardo Caminale, scrivo per un giornale italiano, “Il Patriota”.

Napoleone: Italiano eh ? Siete un bel paese, un bel popolo. Sono sicuro, però, che mi vorrebbero ghigliottinato, da voi. Qual è la situazione europea ?

E.: E’ in corso un certo “Congresso di Vienna” e si sta riaffermando un austriaco, Metternich.

Napoleone: Poveri sciocchi, è tutto inutile, il continente è stanco della monarchia. Ma non sono io che devo fare domande. Faccia il suo lavoro.

E.: Dunque Napoleone al potere, Napoleone comandante, condottiero, quando prende forma questa idea, quando il dominio, il comando inizia ad affascinarla ?

Napoleone: Fin da bambino, ad Ajaccio, giocavo con dei ragazzini, dei miei amici. Giocavamo ai rivoluzionari. Io ero il generale e i miei compagni mi acclamavano capo; si credo che la mia vita, il desiderio di controllo assoluto, inizi lì.

E.: Credeva negli ideali della rivoluzione ?

Napoleone: Oh si, ci credo ancora adesso, ma la rivoluzione doveva finire, ed è finita, come è giusto che sia. So dove vuole arrivare. E le rispondo di sì. Ho usato la rivoluzione per salire al trono. In Francia regnava il terrore, tutti avevano paura di tutti. E’ stato molto facile.

E.: Come primo incarico il direttorio le affida la campagna d’Italia nel 1796. Lei è amato da noi, perché ci ha traditi?

Napoleone: Come ho già detto siete tutti brava gente, gli Italiani, ma stupida. Pensavate davvero che vi avrei soccorso e avrei scacciato gli austriaci?

E.: Nella basilica di Notre Dame, 1804, diventa imperatore, ma strappa di mano la corona al papa. Perché?

Napoleone: “La chiesa deve stare fuori dalla vita politica e militare e deve inchinarsi al cospetto di Napoleone.” La pensavo così, e la penso così tuttora, ma in maniera meno convinta.

E: Avete ripudiato Giuseppina per Maria Luisa. Perché ?

Napoleone: Io amavo Giuseppina, ma non ho avuto figli con lei, in più gli Austriaci volevano un’alleanza più forte con la Francia, e così sposai Maria Luisa. Ebbi anche un figlio con lei, però …

Si ferma. So a che cosa si riferisce. Napoleone II morì giovanissimo. E’ meglio non insistere.

E.: 1806, Blocco Continentale. Il commercio europeo si arresta e l’Inghilterra e tutti gli altri Stati sono danneggiati, ma la Francia non riesce a mantenerlo con la nascita del contrabbando. Sapevate che non sareste riusciti ad attuarlo completamente ?

Napoleone: Avevo i miei dubbi che funzionasse e sapevo del contrabbando, ma soprattutto mi interessava far sapere a tutti che Napoleone comandava sull’Europa.

E.: Lo Zar Alessandro I abolisce il blocco, c’è la guerra, partono in seicentomila, ne tornano poco più di centomila. Può la campagna di Russia essere chiamata la disfatta di Napoleone ?

Napoleone: Sì, di tutte le cose che ho fatto, questa è l’unica di cui mi sono pentito. Ho mandato a morire cinquecentomila persone e ne sono profondamente dispiaciuto. Kutuzov è stato veramente abile, nessuno se lo aspettava, nemmeno io.

E.: Lipsia, 1813, prima caduta di Napoleone, esilio all’Isola d’Elba, Waterloo, 1815, seconda caduta di Napoleone ed esilio all’Isola di Sant’Elena. Ma Napoleone è mai stato sconfitto ?

Napoleone: Io ho scritto la storia. Nessuno mi ha mai sconfitto, non si fa scacco matto a Napoleone.

E.: Come passerà Napoleone alla storia, come condottiero o stratega, comandante o liberatore ?

Napoleone: Passerò alla storia come tutto questo.

E.: Grazie del suo tempo signore, abbiamo finito.

Mi fa un gesto con la mano. Arriva un soldato con il cibo per il generale. Sono quasi sulla barca, quando sento gridare.

Si avvicina un soldato.

“Signore, Napoleone è morto”